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Industria 4.0

Industria 4.0 è sinonimo di un ambiente di produzione più flessibile, con un minore controllo centrale e più intelligenza integrata localmente nelle apparecchiature per ottimizzare l’efficienza della lavorazione.

 

Molti osservatori e studiosi pensano che il mondo della produzione stia entrando in una nuova era, tanto che si sta cominciato a parlare di quarta rivoluzione industriale; Brynjolfsson e McAfee del centro d’economia digitale dell’MIT di Boston la chiamano “la seconda età delle macchine”.

Alla base di questa rivoluzione si trova l’integrazione profonda delle tecnologie digitali nei processi industriali manifatturieri che rivoluziona il significato di prodotti e di processi.

La nuova fabbrica digitale e flessibile si caratterizzerà per un flusso di comunicazione interno continuo che permette di coordinare in tempo reale le diverse postazioni di lavoro, integrando produzione e magazzino. La nuova capacità di comunicazione attribuirà alle macchine la capacità auto-diagnostica e consentirà il controllo a distanza della produzione.

Tutta la catena di produzione potrà essere simulata digitalmente per essere testata  e per risolvere i problemi prima della messa in servizio, per aumentare l’efficienza nella formazione del personale che può tecnicamente usufruire di un nuovo strumento di apprendimento.

Stiamo entrando in una nuova era, ma la rivoluzione non coinvolge solamente i processi produttivi, cambierà radicalmente il nostro modo di intendere l’industria, le competenze richieste per l’interazione con le macchine “intelligenti” e il nostro modo di sviluppare i software.

Attualmente stiamo ancora sfruttando e godendo i benefici provenienti dall’innovazione portata dall’automazione e dall’elettronica ma quando questi sistemi raggiungeranno l’apice della loro crescita l’industria 4.0 cambierà le regole del gioco modificando considerevolmente l’intero sistema: dai centri di produzione all’organizzazione sociale, all’edilizia che andrà a sua volta adattata.

C’è bisogno di introdurre nelle imprese italiane manifatturiere e non, la capacità di comprendere che la competizione del futuro, passa anche, sopratutto, dalla capacità di leggere le tecnologie digitali come una fonte di recupero di efficienza e di competitività.

 

Many experts affirm that the world of industrial production is entering in a new era, in so far as people are starting talking about the fourth industrial revolution; Brynjolfsson and McAfee of MIT Center for Digital business call it “the second age of machines”.

At the root of this revolution there is a deep integration between digital technologies in manufacturing industrial process which revolutionize the meaning of products and processes.

The new smart factory will feature a continuous flow of internal communication that allows a real-time coordination between the various workstations, integrating production and warehouse. With the new communication capabilities the machines will acquire the auto-diagnostics ability and will allow the remote control of the production.

The entire production chain can be simulated digitally to be tested, problems can be solved before the system placed in service, it can even increase efficiency in personnel training that can technically take advantage of a new learning tool. We are entering a new era, but the revolution will involve not only the production process, will fundamentally change the way we imagine the industry, the skills required for interaction with “artificial intelligence” and the way we develop the software. Currently we are still using and enjoying benefits from the innovation brought by the automation and electronics evolution but when these systems will reach the pinnacle of the growth the industry 4.0 will change the rules of the game considerably: from the production centers to the organizational structure.

We need to introduce in Italian manufacturing companies the capability to understand that the future of the Competition, go especially through the ability to read digital technologies as a source of recovery of efficiency and competitiveness.





Referenze